Israel-Premier Tech, anche Sylvan Adams non è convinto delle dichiarazioni di Chris Froome sulla posizione in bici: “Non sembra credibile”
Continuano a far discutere le dichiarazioni di Chris Froome riguardo alla sua posizione in bicicletta. Di recente, il 38enne britannico ha affermato come la posizione da lui tenuta in sella alla bici negli ultimi anni fosse parecchio diversa rispetto a quella dei tempi della Sky/Ineos, e come questo gli abbia provocato diversi problemi e non gli abbia permesso di rendere al meglio nelle ultime stagioni. Affermazioni che non hanno mancato di scatenare alcune discussioni tra gli appassionati e gli addetti ai lavori, con anche l’ex professionista Michael Rasmussen che, senza mezzi termini, ha definito le parole del quattro volte vincitore del Tour de France un ‘mucchio di stronzate’.
A intervenire sulla questione è ora anche Sylvan Adams, patron della Israel-Premier Tech, che, come accaduto anche la scorsa estate, non ci è andato leggero con il proprio corridore: “Ha senso che qualcuno che ha vinto sette Grandi Giri affermi che la sua posizione in sella è spostata di un centimetro o qualunque cosa dica? Sembra credibile per qualcuno che viene staccato non sulle ultime salite, ma su una delle prime?“, le parole di Adams al podcast Radio Cycling.
“Siamo stati molto generosi con Chris nell’aiutarlo, cercando di dargli la migliore attrezzatura possibile, le migliori condizioni possibili… – ha proseguito il miliardario israelo-canadese – Può parlare della sua posizione quanto vuole, anche se questo non comporterà comunque di essere selezionato per un Grande Giro. Ciò accadrà solo se sarà in grado di competere e dimostrare di essere una forza rilevante. E non parliamo più nemmeno di vincere i Grandi Giri, ma solo di essere un utile compagno di squadra”.
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